Disegno dal vero (dall'oggetto alla figura)

Il disegno dal vero è il modo più profondo e intimo per conoscere e indagare il mondo circostante; è lo strumento mediatore della nostra percezione visiva, è essenziale per acquisire una corretta capacità di rappresentare la realtà e di esprimere visivamente un pensiero, è una competenza trasversale a tutte le discipline artistiche.

Definisce forme, strutture, tonalità di oggetti reali osservati dall'occhio umano e riprodotti nella loro apparenza tridimensionale in un contesto di spazio e di luce reso attraverso la tecnica della prospettiva e dei valori tonali.

Disegnare significa impregnarsi del modello, imparare a vedere correttamente, apprendere a separare e distinguere gli elementi costituenti dei corpi, le loro misure e proporzioni; a mostrare la loro articolazione nella totalità e nello spazio, le caratteristiche formali che ne costituiscono i tratti unici e distintivi suscettibili di trasformarsi in rappresentazione, dando tempo all'osservazione (durata, costanza, esercizio dell'osservazione).

Primo anno

Il primo anno le quattro ore settimanali sono focalizzate sull'oggetto.

Il programma inizia con l'osservazione di elementi molto semplici, come la forma quadrata, il cubo e altri volumi più complessi per:

Le prime tavole esercitano:

Secondo anno

Tre ore settimanali di disegno dal vero.

L'osservazione di oggetti o dello spazio prospettico, tiene conto dei meccanismi della percezione delle forme e dei volumi nei quali il disegno si concretizza.

Il disegno dal vero implica una riflessione sul vedere, sul punto di vista, sul gesto, e permette quindi di pensare con la mano e di disegnare con la testa.

Il fare diventa consapevolezza di un processo che da un elemento reale osservato porta alla visualizzazione di un pensiero, prima strutturato' poi, via via più libero.

Il programma prevede diversi passaggi:

Due ore settimanali di disegno del nudo.

Pedagogicamente, si inizia ad affrontare la nuova materia al secondo anno con una serie di esercitazioni sviluppate con grado di difficoltà ben definito e graduale, per assicurarsi la partecipazione dell'allievo.

In questo elenco di passaggi di natura funzionale, si affiancano parallelamente diversificati stimoli di natura culturale vera e propria.

Lo studio del nudo è una materia basilare perché:

Terzo anno

Le tre ore settimanali di disegno al terzo anno si focalizzano sul disegno del nudo per sviluppare le competenze acquisite in esperienze nuove e interdisciplinari.

Il corpo umano è misura primaria in relazione a uno spazio abitativo funzionale, alla città, al mobile, all'abbigliamento.

È conoscenza di noi stessi, bellezza, armonia, sensualità, ma anche confronto diretto con la nostra fragilità e caducità, e ci offre un infinito terreno d'esplorazione di forme e altrettante possibilità di sperimentazione della linea, della materia e delle tecniche pittoriche.

Il disegno della figura umana è quindi un punto centrale per una corretta acquisizione del disegno, sia dal profilo grammaticale, sia dal profilo della cultura artistica ed espressiva.

Lo studio del nudo al terzo anno, affronta tutti gli aspetti del disegno, dal osservare la figura in un contesto di rapporti e di distanze nello spazio, alla possibilità di diventare un linguaggio espressivo a dipendenza del valore "artistico" che può assumere come linea, contorno, volume e trama di superficie o colore.

Quarto anno

Al quarto anno le ore settimanali di disegno di figura/illustrativo sono tre.

Torna attiva la formula del secondo anno con la possibilità di esercitare in queste ore sia il disegno dal vero, sia il disegno del nudo.

Il lavoro sarà maggiormente improntato sullo sviluppo di un proprio linguaggio espressivo, sui collegamenti con la cultura artistica in generale, e sui riferimenti iconografici storici, per ampliare la capacità di interpretazione del modello.

Dopo un avvio programmato per riprendere ad esercitare le competenze relative al disegno dal vero, sulla base di una precisa valutazione formativa, sarà offerta agli studenti la possibilità di pianificare un proprio percorso strutturato su un programma aperto a sviluppi interdisciplinari.